Vaccinazioni si o no?

E’ davvero così preoccupante l’aumento dei casi di morbillo in Italia, sì da giustificare l’inoculazione di ben 10 vaccini? Analizziamo i dati.

I dati ISTAT ufficiali di cui si parla in questo resoconto sono presentati alla pagina web con questo link:

https://www.istat.it/it/archivio/109861

Constano di un PDF contenente tabelle, grafici e spiegazioni più un XLS contenete le sole tabelle ed i grafici.

L’analisi viene svolta sui dati presentati nell’XLS. Verrà usata per questo documento la curva che riguarda i decessi neonatali all’interno dei 5 anni di vita suddivisi per anno storico. L’andamento è quello di una curva in progressione discendente e costante. Si tenga presente che anche le tabelle relative ad altre patologie infettive (pertosse, bronchiti, tubercolosi, etc.) seguono lo stesso andamento discendente.

Andamento del tasso di mortalità delle patologie infettive – storico

grafico malattie infettive FIGURA 1. TASSO DI MORTALITÀ SOTTO I 5 ANNI IN ITALIA DAL 1887 AL 2011 E POSIZIONAMENTO DI ALCUNI PAESI SULLA BASE DEL LORO TASSO NEL 2010 (morbillo)

grafico mortalità morbillo Nei grafici si notano due picchi in risalita, il primo molto più accentuato, relativamente ai periodi della prima e della seconda guerra mondiale per ovvie ragioni di peggioramento delle condizioni di vita, igieniche e sanitarie. La restante parte della curva, ad andamento piuttosto simile ad una curva logaritmica, è come già detto in costante discesa.
Tale discesa è dovuta principalmente e quasi esclusivamente a riforme politico-sanitarie, al miglioramento delle condizione socioeconomiche ed ambientali, all’alfabetizzazione e più in generale ai progressi di scienza e medicina.

INTRODUZIONE VACCINI

Il vaccino contro il morbillo viene formulato  a partire dal 1963, versione migliorata nel 1968 e successivamente inglobata nel cosiddetto vaccino trivalente (morbillo, parotite, rosolia MPR). Il primo vaccino è disponibile in Italia dal 1976 mentre l’MPR all’inizio degli anni 90. L’obbligatorietà inizia nel 1999.

Vengono quindi estrapolati i dati dall’XLS di riferimento relativamente a 10 anni prima di queste date fino al 2011, ultimo dato disponibile, relativamente ai morti per morbillo. Si nota una fortissima riduzione del tasso di mortalità già prima dell’introduzione del vaccino.

Grafico dagli anni 60
Andamento dei casi di morbillo dal 1970
http://www.epicentro.iss.it/problemi/morbillo/epidItalia.asp

Copertura vaccinale

Da questi grafici si nota che non c’è correlazione evidente tra il numero di morti per morbillo e la copertura vaccinale, bensì una correlazione tra vaccino e diminuzione dei casi di malattia. Un incremento della copertura vaccinale si ha nei primi anni 90, dal 1999 in poi (anno dell’obbligatorietà) si verifica un notevole innalzamento della copertura che raggiunge il 90% ed oltre. Paragonando i dati della copertura con quella delle morti per morbillo si ottiene questa curva (i valori di morti per morbillo sono moltiplicati per 10 solo per evidenziare la curva, non ha alcuna influenza sui risultati):

copertura vaccinale contratta L’aumento della copertura vaccinale non porta ad una diminuzione della mortalità per morbillo, non perlomeno in maniera diretta dal momento che la mortalità è già ridotta per i motivi sopra discussi e sopra riportati (migliorate condizioni ospedaliere, etc… etc…). Questo in Italia.
Analizzando i numeri, abbiamo ad esempio che nel 1960 i morti per morbillo furono 310, nel 1970 ci sono stati 130 morti e nel 1980 erano 18. Dal 1985, anno nel quale si comincia una vera vaccinazione di massa i morti erano già ridotti al di sotto della decina. Aggiungendo una linea di tendenza alla curva di mortalità si nota l’approssimarsi verso lo zero proprio negli anni di inizio della vaccinazione. Attualmente la media di copertura vaccinale in Italia è superiore al 90%

mortalita e vaccini

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